ORE 19. Presentazione del libro "Controcultura ultras. Comunicazione. Partecipazione. Antagonismo". Di Marco De Rose. ed. COESSENZA 2010.
Sarà presente l'autore.
Nelle pagine del libro viene affrontata la tematica della “Controcultura ultrà”, analizzata per l’appunto da un punto di vista che supera gli stereotipi del super tifoso, tendenzialmente razzista, con un pallone al posto del cervello. Il fulcro del discorso è basato sul carattere ribelle ed antagonista della realtà ultras: nelle curve, spazi sociali liberati dagli ultras, esiste una sorta di contropotere che si esprime in diverse forme. Il fenomeno ultrà puo’ essere considerato una vera e propria controcultura perchè il suo carattere eretico, antagonista e ribelle, lo mette in correlazione con altre tematiche della società.
Le esperienze dirette si tramutano in una sorta di osservazione partecipante che analizza le curve degli stadi come delle zone temporaneamente autonome dove ragazzi e ragazze trovano spazi di agibilità e resistenza alla società dell’isolamento. Esperienze di stadio che si mescolano con la militanza politica nei gruppi extraparlamentari, dalla nascita nel 1968 ad oggi, trovando in ogni città un percorso diversificato. Non puo’ esistere una sola mentalità ultras ma le lotte sociali portate avanti da alcune realtà trasversali sono la prova lampante che ultras vuol dire anche e soprattutto ribellione e conflitto sociale. Queste pagine narrano storie ed aneddoti degli Ultrà Cosenza, scontri e battaglie sociali dei “Rebel Fans Ultras Antifa”, ed in generale di tutte quelle situazioni che hanno visto “i ragazzi con una sciarpa al collo” come dei soggetti pensanti, distanti anni luce dallo stereotipo dell’ultras neo-fascista e violento.
Importante poi anche la controinformazione come strategia comunicativa che si esprime nelle numerose fanzine autoprodotte dai gruppi ultrà in tutta Italia dagli anni ottanta ad oggi, mescolando linguaggi e costumi del calcio con le lotte sociali, l’antirazzismo, l’antifascismo, l’antiproibizionismo e la solidarietà. Una controcultura dunque, che seppur navigando in un mare di contraddizioni, riesce concretamente a porsi in maniera conflittuale in una società sempre piu’ omologata ed asservita al potere costituito.
ORE 20. Marlane: la fabbrica dei veleni. di Francesco Cirillo. ed. COESSENZA.
Sarà presente l’autoreLa Marlane di Praia a Mare (CS), fabbrica tessile del gruppo Marzotto, dal 1973 al 2001 ha causatooltre 100 operai morti per tumore e altri 60 ammalati ancora oggi. Il territorio e il mare di Praia sono serviti da discarica per i rifiuti tossici delle lavorazioni. Tutto questo è avvenuto con la complicità delle amministrazioni locali e dei partiti (di centro destra e centro sinistra), delle autorità sanitarie, di Cgil-Cisl-Uil, dei mezzi di "informazione"; che per anni hanno negato, minimizzato, insabbiato, ma anche criminalizzato chi lottava contro il lavoro portatore di morte, contro la fabbrica dei veleni. La strage di Praia a Mare non è avvenuta "per caso", per "mancata conoscenza" dei prodotti usati nel ciclo lavorativo. La strage di Praia è avvenuta per scelta, la scelta del profitto. Quella scelta che vede nelle misure di sicurezza, nella salvaguardia della salute e delle vite di chi lavora, solamente un elemento aggiuntivo del "costo del lavoro", un onere da evitare con cura per non diminuire i profitti, per "garantire" l'occupazione. Il libro di Francesco Cirillo, scritto insieme all’operaio Luigi Pacchiano, è corredato dalle interviste di Giulia Zanfino.
INFO: www.coessenza.org
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